Conversazioni
Oltre il pensiero dominante verso una prospettiva dell'altrove
Virginia Woolf e le stanze tutte per noi
ConversAzioni
Oltre e altrove: le forme della di-stanza
A 10 anni dalla nascita dell'associazione organizza il ciclo "CONVERSAZIONI – oltre e altrove, le forme della di-stanza : storie, testimonianze e amicizie per raccontare 10 anni di cammino tra impegno arte meraviglia cultura e conoscenza.
Oltre /ól·tre/
Proseguire e esagerare , il luogo dell'eccesso come del cammino
Altrove /al·tró·ve/
In altro luogo, da un'altra parte, presso altra gente, il luogo dell'assenza come del desiderio e della speranza di una fuga dal quotidiano
Le parole oltre e altrove raccontano il significato potenziale del movimento di uscita dal/nel mondo: sono parole simbolo del viaggio con se stessi, verso se stessi, da se stessi, forme della nostra percezione della distanza dall'Altro, sconosciuto, non pensato, sono misure della nostra indifferenza, dimensioni, visioni e proiezioni dell'arte, sono luoghi in cui l'essere si nasconde o si trova a esistere nella solitudine dell'assenza, sono mondi in cui ritrovare se stessi in una presenza autentica e poetica
Oltre il pensiero dominante verso una prospettiva dell'altrove
Virginia Woolf e le stanze tutte per noi
Eleonora Tarabella
E se Shakespeare avesse avuto una sorella? Si chiede Virginia Woolf in "Una stanza tutta per sé". La vita le avrebbe per caso offerto le stesse possibilità cui ha potuto attingere il grande drammaturgo? Le donne, per secoli, non hanno avuto una stanza tutta per sé dove poter coltivare il proprio talento e mettersi in comunicazione con la propria interiorità e le proprie aspirazioni.
Il pensiero patriarcale le voleva - e le vuole - relegate a funzioni e ruoli basati su quelli che oggi chiameremmo stereotipi di genere. Ma Virginia Woolf va oltre il pensiero dominante: ci offre una prospettiva dell'altrove fatta di scrittura e di relazioni amorose fra donne che oltrepassano i binarismi introiettati da una cultura che esclude molteplicità e differenze. Attraverso di lei, e le sue stanze reali e metaforiche, possiamo riflettere insieme sull'importanza di avere spazi propri, in un altrove condiviso che si ponga oltre l'imposizione di qualsiasi stereotipo.
Relatrice ospite
Eleonora Tarabella
è autrice di Ti dico un segreto: Virginia Woolf e l’amore per le donne edito da Iacobelli e di La donna brutta. Vita e scrittura di Violette Leduc (casa editrice: Enciclopedia delle donne).
Ha inoltre tradotto il breve saggio di Victoria Ocampo intitolato Virginia Woolf nel suo diario, uscito per Sui Generis. Di quest’ultimo testo ha scritto anche la prefazione.
Due piccoli volume di poesie sono usciti per la casa editrice Vittoria Iguazu: Titoli di coda e Turista non per caso: una visita ad Auschwitz-Birkenau. Un altro volume di poesie sta per essere pubblicato da Scalpendi.
Sua è anche la raccolta di racconti La voyeuse, uscita per L’iguana editrice. Ha scritto inoltre un romanzo con lo pseudonimo di Virginia Saccalupi: Senza Velo.
Attualmente è dottoranda in Studi Comparati (letteratura inglese) all’Università di Tor Vergata.
Iscritta alla Katherine Mansfield Society e alla Virginia Woolf Society of Great Britain, segue con interesse e partecipa attivamente ai cicli di conferenze riguardanti Woolf e Mansfield organizzati da Cambridge Literature.
Vive a Livorno e adora il mare, i libri e le sue barboncine: Bice e Pinka.
Ingresso libero
QUANDO
11 gennaio 2025
17.30 – 19.00
DOVE
Sala “Nicoletta Creatini"
Primo piano – Teatro Solvay (ingresso laterale)
Rosignano Solvay
WEB
https://www.lestanzedelse.it/Conversazioni.html
INFO